10 anni di Commissione Scuola

Dieci anni (2001-2011) nell’epoca della Moratti e poi della Gelmini. Anni di tagli alla scuola ed ai Comuni.
Ciò nonostante si producono dei risultati: triplicati gli asili nido in città, a Napoli le rette più basse per i nido, il 60% paga 5 euro mensili per la refezione. Solo per edilizia scolastica Napoli risulta classificata meglio di Milano (rapporto Legambiente).Mentre troppe volte nelle scuole dello stato è negato il sostegno ai bambini disabili, nelle scuole comunali vi è 1 insegnante per ogni bambino disabile. 270 sono stati gli stabilizzati ed i precari hanno avuto certezza dell’incarico. Nessuno è rimasto fuori.
Molti altri sono stati i risultati e molte sono le criticità sulle quali bisogna intervenire. Un bilancio che informa di fatti, denunzie, procedimenti penali, truffe sventate, del lavoro di migliaia di insegnanti a Napoli (talvolta eroico).
Rispondere di ciò che si è fatto per riproporsi di proseguire una azione. Per noi un metodo politico..

Report sui beni confiscati alla camorra in Commissione

La Commissione Scuola, presieduta da Sandro Fucito, ha ascoltato il report informativo dell’Assessore alla Legalità, Luigi Scotti, sull’utilizzazione dei beni confiscati alla camorra.

Il presidente Fucito ha ricordato che le procedure di assegnazione erano state avviate durante la consiliatura 2001-2006 ed era prevista una delibera per normare i principi di assegnazione e redigere una graduatoria.

L’Assessore Scotti ha confermato l’attuazione della delibera e l’istituzione di un “tavolo”, da lui presieduto, composto da tre assessorati (Patrimonio per prendere in carico i beni, Politiche sociali per definirne finalità e destinazioni e Legalità per sovrintendere), nonché da servizi tecnici.

“Il tavolo- ha detto Scotti- fa da filtro per le assegnazioni che la Giunta delibera, valutando lo statuto, il programma operativo proposto e le figure professionali messe in campo dalle associazioni o fondazioni richiedenti”.
Circa il 30% dei beni confiscati non avevano destinazione e l’Amministrazione ha recuperato le strutture che richiedevano interventi non costosi, mentre le ville gravemente vandalizzate, vengono assegnate alle associazioni che, attraverso finanziamento dei Pon, riescono a ristrutturarle.

Per la struttura “La Glorietta”, residenza del boss Zaza, che si articola in un manufatto di 250 metri quadri con una pertinenza di 12mila mq di terreno agricolo, l’Amministrazione ne ha scorporato l’assegnazione: l’edificio verrà utilizzato dalla Cooperativa Orsa Maggiore, per un centro polivalente destinato a persone con problemi di autonomia ed emarginazione, mentre l’associazione Libera sta formalizzando un progetto, con costi e redditività, per una coltura intensiva di piante grasse nell’estensione di terreno. In chiusura, l’Assessore ha assicurato, in tempi brevi, l’invio di una relazione illustrativa del lavoro svolto.

Significativa, per il consigliere De Masi, la tendenza della situazione giudiziaria che ha determinato la cristallizzazione del patrimonio del beni confiscati. È centrale, inoltre, l’attività di vigilanza per verificare l’operato delle associazioni.

Nel merito, il consigliere Ambrosino, preannunciando verifiche a campione, ha sollecitato un’attività di controllo e ha chiesto copia dei protocolli di intesa delle associazioni.

Necessario per il consigliere Lupo entrare nel metodo per definire criteri oggettivi per l’assegnazione del bene.
Il presidente Fucito ha auspicato una maggiore informativa del Consiglio comunale, una selezione degli assegnatari con una procedura pubblica e ha fissato entro settembre un sopralluogo a “La Glorietta”.