Napoli Servizi: a pagare sono i lavoratori

19 settembre 2011

“Come riportato da alcuni organi di stampa sono anni che il Prc-FDS denunzia le storture esistenti nella Napoli Servizi, allora con il capogruppo consiliare Raffaele Carotenuto, quindi con il sottoscritto che da solo diede seguito alla denunzia politica per i fondi impegnati per la vigilanza armata, scandaloso spreco che si tentò di giustificare con attività anti-vandalismo nella villa comunale o in altri siti; sperando di ottenere oggi maggior ascolto ricordiamo a tutti che nella Napoli SERVIZI esiste un ulteriore grande problema che impoverisce l’azienda, crea inefficienze e mortifica i lavoratori che percepiscono meno di mille euro al mese ovvero la pratica del consenso sindacale (sempre praticato dai confederali) con alcune centinaia di persone con super-minimi anomali ed il sovraffollamento in alcune strutture d molte unità per consentire a taluni piena autonomia di movimento.

A farne le spese sono oltre mille lavoratori che percepiscono bassi stipendi, lavorano ai tanti servizi affidati alla società negli anni (custodia, pulizia, condono, sorveglianza buche, sostegno al personale non docente nelle scuole) e sono additati quali responsabili di inefficienze o sprechi. Per tutelare tale stato di cose ed evitare disturbatori, è stato creato un regolamento, sicuramente illegale, che vieta il riconoscimento di fatto di rappresentanza sindacale a chi ha meno del 10% della rappresentanza totale ed il cda ha provveduto ad auto prorogarsi per un anno!

Diciamo basta a questa gestione di Napoli SERVIZI, ed avvisiamo sin da ora che enormi problemi sussistono in Napoli SOCIALE ed Arin dove in tanti hanno scambiato la cosa pubblica quale paravento dei propri privati interessi.”

I temi della campagna elettorale: la sanità

E’ necessario contrastare ogni tentativo di privatizzazione della sanità pubblica ed anzi ampliarne servizi e qualità.

Mi impegnerò a:

  • far sì che la spesa sanitaria sia orientata innanzitutto alla prevenzione ed alla tutela delle persone meno abbienti;
  • liberare la nomina dei Direttori Sanitari ed Amministrativi dalla politica, prevedendo non un semplice elenco di idonei all’incarico ma una graduatoria basata su alcuni parametri oggettivi (anzianità di servizio nel ruolo direttivo, la complessità della funzione svolta, pubblicazioni), che favorisca inoltre la mobilità;
  • introdurre provvedimenti per il sostegno finanziario alle famiglie di recente segnate dall’aggravio di costi per le terapie sulla disabilità, ennesima rovina causata dalla speculazione privata;
  • favorire l’inserimento scolastico di tali persone;
  • contrastare la forte dispersione mediante un disegno regionale organico, sistemico e complessivo, che superi la logica inefficiente ed inefficace della “fabbrica” di numerosi progetti inutili;
  • sostenere gli organici e stabilizzare i precari;